martedì, agosto 30, 2005

Lo sapevate che....

http://citarsiaddosso.blogspot.com Posted by Picasa


Ecco cosa succede a passare le vacanze in compagnia del tenero Giacomo e dei casi del commissario Gnappa. Ringrazio comunque l’anticiclone delle Azorre e l’uragano Poldo per avermi consentito l’unico “bagno” possibile, quello nella cultura…..

Il prof Gottfried Zoomal dell’università di Scottsdale in California nel 1977 fece una scoperta che cambiò il corso della zoologia. Studiando e seguendo per dodici anni un gruppo di Lemmings scoprì che i piccoli roditori si suicidano si in massa, ma solamente di mercoledì.
Sette meno quattrro fa tre? Pare di no, almeno stando a quello che sostiene il rettore della società internazionale di matematica pura George F. Polinomy. “ sette meno quattro fa due,la matematica è piena di sviste clamorose lo abbiamo scoperto dopo mesi di dure ricerche e vi anticipo che stiamo lavorando anche sul tre per otto e che nutriamo serissimi dubbi che nove meno cinque faccia quattro”

Ogni anno in Amazzonia scompare una quantità di alberi e foreste grandi come la Sardegna, la cosa straordinaria è che tra gli indios comincino a proliferare nomi gome Gavino, Sagherru, Puddu, e Porcu. E che alla caccia delle scimmie urlatrici si stà progressivamente sostituendo la più redditizia pratica dei rapimenti.

Il campione di salto in lungo Steven Ross vinese le olimpiadi di Los Angeles nel 1984 con uno straordinario 9,90, ma la medaglia d’oro gli fu ritirata due giorni dopo per essere risultato positivo alla Coppa del Nonno. Nella sua borsa furono trovati anche un cono palla, un calippo al limone, 12 fiordifragola e due scarpe con le molle.

Il Circo Bloomsdale viene ricordato per la figura di Simon Short III, ovvero il nano più alto del mondo che, malgrado la sua malattia riuscì ad arrivare fino ad un metro e settantotto. Il celebre rivale Bagonchi ebbe a dire “E’ straordinario e l’unico in grado di usare tutta la pulsantiera dell’ascensore dell' Empire State Building, io scendo al quarto piano e faccio gli altri centoventotto a piedi. Lui è il migliore, se solo non stesse sempre li a guardarti dall’alto in basso”.

L’animale più veloce del mondo non sarebbe il ghepardo ma il tacchino. I risultati cronometrici sarebbero stati resi noti da una ricerca effettuata durante il giorno del ringraziamento nell’allevamento di Tucson in Arizona.

Il Galateo prevede che ci si possa infilare le dita nel naso, a patto che il contenuto estratto non superi i 5mm di diametro e che non si sia in presenza di un armadillo. E' consentito anche ruttare in pubblico, ma solamente con un casco integrale ben allacciato. Il peto è sconsigliato, ma non proibito e si suggerisce di indicare il vicino dopo averne emessi almeno un paio, da evitare quelli nei collant, causa “effetto caviglia gonfia”. La celeberrima “scarpetta” invece è proibitissima sopratutto se il piatto non è il vostro.

Pare che Il Celeberrimo campione di sport estremi Paul De Finesse prima di lanciarsi dall’Himalaya con una busta del Conad al posto di un paracadute abbia detto al suo assistente “Non so perché faccio questo, forse per passare alla storia, ma una cosa è certa... due limoni non bastano”

Nel 1986 straordinari fenomeni metereologici si susseguirono a catena dall’Asia all’Australia, a Sidney piovvero assicuratori, a Toronto in canada motoseghe accese ed una singolarissima e fitta pioggia di clisteri colpì la Polonia. Straordinaria anche una tempesta di vibratori accesi su Firenze durante “Pitti Uomo”

venerdì, agosto 05, 2005

La leggenda di Luca Calante

http://citarsiaddosso.blogspot.com Posted by Picasa


Ringrazio Nocedifool per avermi dato l’opportunità di scrivere questo pezzo.


24 Aprile 1945. Il tenente con la croce uncinata sul berretto zuppo di pioggia nera aveva parlato chiaro “Dieci di voi per ognuno di noi” poi aveva sorriso dai lati della bocca che guardavano in basso, come i vigliacchi. Perché non c’è niente di peggio di un vigliacco che ha potere. Il prete lo aveva guardato in faccia e poi aveva chiesto “Lei crede in Dio?” “Certamente” rispose con la bocca che sapeva di morte. Il Prete si fece il segno della croce e poi gli sputò in faccia. Fu il primo a morire inginocchiato nel fango, senza pregare, perché non ce ne era il tempo, il tempo di un buco, un buco nella testa. La testa continuò a fissarlo negli occhi, la tirò via con un calcio e rise, con quella faccia da iena, con quella risata da iena. Poi raggiunse il suo branco e li annusò uno per uno, perché la paura si sente dall’odore. Li radunarono tutti nella piazza del paese, il campanile piegava a destra e la pietra veniva giù insieme all’acqua nera. Il tenente con la faccia da iena annusò l’aria e leccò via alcune gocce che cadevano dalla falda del berretto. “La sente la paura?” chiese al primo della fila che la paura l’aveva già ucciso e stava in piedi solo perché era stretto tra le spalle degli altri, nella cornea qualcuno giurò di aver visto un campo di grano e una fetta di pane e zucchero. “E’ questa puzza la paura, ed io non posso farne a meno…vivo per questo.” Qualcuno si teneva per mano, qualcuno piangeva, un uomo era perfino svenuto mischiando l’orina alla pioggia e sussurrando “Mamma” perché quando stai per morire chiami tua madre. L’avorio dei denti gialli tintinnava nelle risate sguaiate e nelle occhiate senza pietà di chi sa che non sarà giudicato, il potere consente anche questo, l’immunità di una coscienza morta. Cinquanta vite senza vita, solo respiro. I colpi arrivavano a poca distanza l’uno dall’altro, le bocche nel fango, sulle scarpe, le braccia dietro la schiena. Pochi minuti e il filo fu interrotto per sempre. Fine. “Chi piange ancora?” pensò la iena col berretto uncinato tirandosi via le zecche con i canini e tendendo le orecchie. Era un pianto dalla gola, vibrava nello stomaco fino all’inguine, fino a farti piegare le gambe. “Chi piange? Chi ha paura! Chi!?” sibilò con la lingua tra i denti. Dal cumulo di corpi, dalle orbite vuote, dalla dignità violata tra le gambe, arrivava un pianto. Un pianto come un grido. Spostati via di peso l’uno dall'altro e il pianto sempre più forte. La Iena col berretto uncinato lo vide uscire dal groviglio di viscere, era ancora li tra le gambe di Marta la puttana del paese, un bambino, ancora appeso al suo corpo. La vita e la morte attacate allo stesso cordone. Lo tirò su leggero come un respiro, sporco di sangue e di pioggia, lo fissò per un attimo e lo annusò. Il bambino smise di piangere. Lo annusò più e più volte, minuti lunghi come una canzone, per cercare quell’odore di cui aveva bisgno, che gli serviva per vivere, l’odore della paura.

Dicevano che nella notte s’era sparato nella testa, con la divisa indosso, il pelo lisciato, le medaglie dei morti e della vergogna appuntate vicino a quel cuore di iena. Il sangue sul muro sembrava una medusa o nebulose rosse. A liberarci sarebbero venuti poche settimane dopo, la ritirata aveva lasciato poche cose, quella macchia di sangue sul muro, armi in un magazzino, qualche rotolo di amlire e 50 croci di legno nel campo del notaio Graziani, che tanto era morto con loro, un silenzio che avrebbe accompagnato gli sguardi bassi per troppo tempo. Io sono stato cresciuto da mia sorella che s’era nascosta nella latrina e tra le vacche. Che mia madre era una puttana l’ho saputo a dieci anni, così come che la vita me l’ha data morendo. Che mio padre era chiunque l’ho capito un minuto dopo. Mi chiamo Luca e non ho paura.

giovedì, agosto 04, 2005

Almanacco del giorno prima

http://citarsiaddosso.blogspot.com Posted by Picasa


Questo blog rappresenta una testata giornalistica poiché lo aggiorno periodicamente e prendo i soldi dalla pubblicità dei tampax , delle padelle eminflex e dei materassi lagostina (che volete, mi piace dormire sul duro e mangiare cose morbide). Questo Blog può quindi considerarsi un prodotto editoriale ex 1.990.567.4.2006 (telefonare ore pasti che dopo faccio riposino). Oggi lunedì 12 ottobre il sole non sorgerà giacchè le poveri sottili e la mascherina per dormire ne rendono inutile il fenomeno. Il santo del giorno è San Vito Martire (saltò in aria insieme ad un pezzo di autostrada mentre andava a testimoniare in un aula bunker di Palermo-Palemmo) Il piatto del giorno è : Vuoto perché non ho fatto la spesa, comunque cominciate a metter su il soffritto, poi si vedrà. Il fatto del giorno è Pompeo Ragusa eroinomaneroe che ai lacci emostatici ed agli avambracci deve qualche discreta pensata una manciata di poesie la convinzione di aver parlato di calcio con Buddah nel 78 ad una sagra della polenta al muflone. La frase del giorno è “Se la masturbazione rende ciechi, l’astinenza rende ipermetropi?” (una speranzosa Bindi dal suo oculista..). Un minuto di storia: il 15 luglio 1480 alle ore 16:04 Da Vinci Leonardo smise di mettere l’uovo nell’impasto per la tempera, il cenacolo gli era venuto giù per la sesta volta e Padre Alfiero Carlini cominciava a credere nel potere terapeutico della bestemmia e ad abituarsi al sapore di cementite nella zuppa di farro. Il consiglio del giorno : Fare sesso sensa profilattico è una libera scelta, ma ricordatevi che prima o poi potreste essere in due. Meteo: Lo tsunami “Giacomino” stà facendo fare surf anche in Val Gardena, mentre in Sardegna impazza il bob a quattro, In Thailandia Piovono vacche sacre e fisarmoniche, in Africa rubinetti in ottone (mai acqua..) e farmaci scaduti, mentre un onda anomala sta avanzando verso torvaianica. Domando : che il protocollo di Kyoto sia stato firmato sul foglio sbagliato? Buone vacanze.

martedì, agosto 02, 2005

Out

http://citarsiaddosso.blogspot.com Posted by Picasa

John Mc.enroe

…nessuno gioca sulla terra rossa così, non se lo aspetta di vedermi scendere a rete come una furia, gli rubo il tempo entro un metro e mezzo nel campo e gioco a ping pong. La terra sotto le scarpe mi da fastidio, devo tirarla via con dei colpi sotto la suola, ma quanti chilometri ho fatto fin qui? E chi nse ne frega poi. Mi guarda senza espressione tira legnate e basta, ho più talento io nel dito mignolo che lui in tutto il corpo, ma quanto corre? La risposta arriva prima ancora che abbia finito di servire, perche io già so dove mettere la palla, se volete la metto su una moneta, volete scommettere?..da ragazzino ne ho vinte tante, una volta cento dollari c’ho vinto… Mr. Scrabbs gridava “Mettila qua John!” e piazzava una moneta da un quarto di dollaro dall’altra parte del campo.. E quest’idiota che chiama fuori, fuori cosa? Testa di cazzo, lo sai o no con chi stai parlando, lo sai o no cosa hai appena fatto, un colpo più bello di questo, non capiterà più, non capiscono, non sanno. Il colpo perfetto, il game perfetto, la partita perfetta questo stò facendo oggi è questo che cerco da una vita, ne parleranno per anni e diranno “quell’irlandese pazzo è il più grande tennista di tutti i tempi”. Non si gioca sulla terra rossa così, non si impugna la racchetta così, non si guarda il campo così con le spalle dritte, non si insulta il pubblico, non si sputa al giudice di sedia, non si distrugge la racchetta, non si serve così con quelle curve ad uscire rubate al baseball e a qualche dio della balistica, non si tira con la sinistra i mancini sono figli del demonio... e Scotty Powell che mi spaccava la faccia fuori da scuola e mi pigliava per il culo perché sono roscio, rosso come un riflesso, ma non ho mai pianto io…Nessuno gioca come me perché non sono stato ad ascoltarvi, devo rubargli il tempo, entrare un metro e mezzo nel campo, la terra sotto le scarpe mi da fastidio, se solo ci fosse l’erba…