lunedì, ottobre 31, 2005

outing

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Nome: Ugo pagliai (e chi deve capire…)
Soprannomi: Ugo, Waldo, Cionondimeno, Irrisorio, Ei fu, Cotanto Homo.
Numero di candele che avevi sulla tua ultima torta di compleanno: 6
Data in cui di solito spegni quelle candele: 23 Febbraio
Altezza: mi chiami pure Ugo, non stiamo a formalizzarci.
Peso: non mi pare
Colore occhi: Marroni con riflessi in alcantara
Colore capelli: ho diversi toupé colorati
Colore pelle: rosa H123
Braccialetti, catenine: ho una meravigliosa sveglia da collo, ricordo dei miei anni da colonizzatore portighese.
Cicatrici: due, sulle scapole, qualcuno dice che fossero ali, ma io non ricordo.
Operazioni: Ho un dito bionico (alluce)
Giorni in ospedale: quelli sufficienti a fare innamorare il mio chirurgo.
Ti hanno mai scambiato per qualcun altro? Una volta mi hanno scambiato per Magalli e un'altra per Claudio Amendola, bizzarro non trova?
Studi/lavori: Lavoro, credo.
Profumo: beh, forse dovrebbe darsi una rinfrescata, ma è ancora accettabile
Numero preferito: 123778495409234521001733,0000000009
Fumi:no, anche se a volte evaporo.
Idoli: Giovambattista Bruson di Bassano del Grappa
Ti piace viaggiare: solo clandestinamente e con documenti falsi
Hai mai dedicato poesie a qualcuno/a? si, ma non è servito mai a niente
Te ne hanno dedicate? No e questo è servito invece
Zone in cui ti piace essere baciato: malleolo, indici, sopracciglia, gomiti e impazzisco per le narici
Il sogno che non si potrà mai realizzare: superare Alonso con un monopattino
Strumento musicale: bombardino
Hai mai pensato di mollare tutto e ricominciare la tua vita? No ma Ho pensato di ricominciare tutto e mollare la mia vita
Sogni spesso? Vivo in fase rem.
Sogno erotico preferito: molestare una suora travestito da coniglio nano o da Stalin.
Che cosa fa il/la tuo/tua migliore amico/a? in questo momento credo che stia dormendo, anche per me.
Cibo preferito: La faraona alla de Bonnet con banana e ceci caldi
Cibo che ti fa più schifo: fagottini di milza e rafano.
Prima portata: a dodici anni, in piena faccia.
Seconda portata: stamattina, era buio.
Dolce:grazie, sei un tesoro anche tu.
Bevanda preferita: acqua
Bevanda alcolica: Assenzio
Gelato: vero, l’amministratore non ha ancora attaccato i riscaldamenti
Ascolti quello che dicono le persone di te? Metto microspie ovunque e poi mi vendico
Film porno preferito: “orgie ed ossimori” e “biancaneve sotto i nani”
Hai mai chiamato il 166? No, ma faccio spesso lo 06-2435667
I tuoi vestiti li scegli al buio o li sceglie qualcun altro? Di solito mi vesto con la luce accesa, una volta ho trovato un tizio coi baffi nel mio armadio, ma questa è un'altra storia…
Cantante preferito: quartetto cetra, Orietta Berti e i Vianella.
Come ti giudicheresti? Un genio, ma siccome sono realista ripiego su un più modesto idiota.
Timido o estroverso? Questo è il problema
Sensibile o insensibile? Faccia lei, piango con “Bambi” ed “Incompreso” ma adoro far saltare interi tratti del raccordo con il tritolo
Come ti giudicano gli amici? Di solito con dei processi sommari, una volta mi hanno condannnato a sei ergastoli, ma in fondo mi vogliono bene
Le persone del sesso opposto? Non ne ho mai incontrata una, perso qualcosa?
Cosa colpisce di te? La statuaria presenza e la profonda conoscenza del sanscrito, ma anche l’alito
Cosa cambieresti di te? Le ascelle, le vorrei senza baffi
Il regalo più brutto che hai ricevuto? Una bambola gonfiabile, lo sanno tutti che odio le bionde, bucate poi…
Hai mai fatto a botte? Picchio spesso i bambini fuori dagli asili e le vecchie anche.
Hai mai rubato? Ho tentato la rapina del secolo, ma sto rivedendo un po il piano qualcosa deve essere andata storta, ne parlo proprio oggi con i miei compari durante l’ora d’aria.
Cosa tieni sotto il letto? Gli incubi e una motosega
La cosa più stupida che hai sentito dire ultimamente? Le dovrei stampare per intero l’ultima relazione della conferenza episcopale, ma ho di meglio da fare, però se lo gradisce le potrei dare un adesivo con la faccia di Socci e la scritta “Visto? Se ci fosse stata la “preimpianto” non ridereste così tanto”
La tua fobia: provo ribrezzo per gli agenti di borsa i ragni e le pirofile,ah! anche i boy scout
Ti sei mai pentito di qualcosa che hai fatto? No, mai anche perché non ho mai fatto iente.
Cosa? Non ho parlato..
La tua cameretta: stretta, dormo solo di profilo.
Canti sotto la doccia? No sennò mi si riempie la bocca e muoio affogato
I nomi dei sette nani? Iesolo, Tuscolo, Foppolo, Croccolo, Pendolo, Ciondolo, Brufolo.
Sei mai stato bocciato? Ma scherzi? Si, 13 volte.
Canta un pezzo di una canzone che ti viene in mente: “Vor der Kaserme vor dem gro(ss)en Tor stand eine Lanterne und steht sie nach davor so wollen wir da uns wieder sehen bei der Lanterne wollen wir stehen wie einsttttttt!!!!!!!!”
Saluta le tre persone a te più care: Ciao, Franco, Piergiorgio e Giangianni.
Saluta le tre persone a te più antipatiche: Ciao, Franco, Piergiorgio e Giangianni.(sono omonimi, non è incredibile?)
Passo la patata bollente a: Cezco, Ruttto, Alpan, Grobbelaar, Lapkku, Siliconata e Frollo.

e un grazie speciale a: freesia

domenica, ottobre 23, 2005

banalismi

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Gli aforismi sono i luoghi comuni con il vestito buono (questo compreso).

L’uomo che non ha mai pianto non conosce il significato della parola prolasso.

Sarò il bastone della tua vecchiaia a patto che tu sia la mia dentiera.

Trovare fuori quello che cerchiamo dentro noi stessi, significa che molto probabilmente la milza è nel cassetto dei calzini, o sul comodino.

Colui che osa raccoglierà il trionfo, ma chi dorme sarà molto più riposato.

L’uomo scrive il proprio destino, con l’inchiostro simpatico.

Guarda negli occhi la donna amata, solo allora saprai che era meglio guardare la strada.

Il nano e il gigante guarderanno l’orizzonte, ma il nano non vedrà un cazzo.

Lascia che l’universo scorra, che la sua energia entri nelle tue fibre, lascia che il suo suono parli per te, poi però metti almeno a posto la tua camera perché non è che può fare tutto lui.

L’amore non pretende, l’amore non chiede, l’amore non aspetta, l'amore non rincorre, l’amore praticamente non fa una sega.

Se il destino bussa alla porta ed è foriero di nefaste notizie, comprate un videocitofono.

Chi non riesce a guardare oltre il proprio naso o ha scordato le lenti a contatto o è un pachiderma.

Ascolta la voce di dentro, se non la riconosci non è una coscienza estranea, sei un ventriloquo con l’alzheimer.

martedì, ottobre 18, 2005

alice

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Arthur Rackam

C’era una volta e forse c’è ancora un paese lontano lontano dove la gente attraversa sulle strisce e, cosa più importante, nessuno li investe. Un posto dove il cuore lo tieni in tasca nel caso serva a un guardiacaccia o a qualcuno che ami. Un posto dove i lupi non sono nel bosco e perdono il vizio e le nonne sono a portata di mano ci sentono benissimo e ti avvelenano con le crostate al mirtillo. Un posto dove raccontare fregnacce non vi farà crescere il naso ,semmai un ego smisurato. Un posto dove il senso di colpa non somiglia ad un grillo e l’amore non ha i capelli blu, dove crescere non è un dovere e sognare una colpa. Un posto dove non si dorme sui piselli, giacchè dal momento che se ne trova uno forse vi conviene star sveglie. “Alice dai retta a me, mangialo alla cacciattora il coniglio bianco” disse l’uomo con gli occhiali mentre distrattamente gli mostrava la penna d’oca sotto le braghe sporche e poi ricordatelo sempre, un gatto con le scarpe correttive vale molto di più di uno con gli stivali, cammina dritto e costano il doppio, lisciati pure i baffi. C’è un posto, lo so, dove le balene mangiano solo il plancton e per rivedere vostro padre basta bussare alla porta, ritrovare la strada è un gioco, seguire le molliche o leggere tuttocittà. Scuro burattinaio dai fili di barba, gemelli senza gabbia , clonati in casa come si faceva una volta, ma rammenta, oltre lo specchio c’è il muro e forse una crepa, l’incesto da un buco scioglie la pancia se poi il re è vostro padre il gioco è fatto, almeno saprete a chi chiedere i soldi dell’analista. Nota spese papà. Ah! Che posto ho trovato, dove la legge è di piombo. Bei soldatini che sparate alla schiena, gendarmi, armigeri e nocchieri che tanto finchè mento son di legno, o almeno ciuco e raglio al mio giudice scimmia. Nel bosco vestito di rosso ho impiccato la volpe, mentre il gatto guardava. Scalcia pure tesoro dalla lingua blu, che nessuno vede e posso sempre riscriverti il finale. Io non ho coscienza, morirò ingoiando una molla, rimbalzerò nella vita e ti troverò cane da riporto. Riportami allora, non tergiversare Melampo, non abbaiare. Ma che posto che sei, dove il finale è sempre lo stesso, baciala tu! che dorme da un secolo. E se poi non l’amo? Ah, se avessi un fagiolo o almeno le tue trecce da scalare per vivere felici e contenti, ma le sciogli? Andremo in viaggio sul mio tappeto buono pieno di peli, briciole e uvette perdute. La strada la sai, terza stella a sinistra, porteremo un uncino e una mela avvelenata. E vissero per sempre felici e contenti.

mercoledì, ottobre 12, 2005

l'ora di religione

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Ormai ci siamo, la globalizzazione è un processo inarrestabile ed irreversibile, nella totale commistione di culture, generi, religioni e sapori, la comunicazione sembra una barchetta di noce Con uno stecchino per albero e uno scontrino del bar all’angolo per vela nel mezzo della tempesta del secolo. Io non ho la ciambella, voi?

Piero Fassino ” Ho fatto dieci anni dai Gesuiti e siccome non ne avevo ancora abbastanza ho abbracciato la fede cristiana. Credo in Dio e nell’uguaglianza, nel fatto che tutti abbiano gli stessi diritti e che i DS debbano estinguersi come il Dodo.”
Mao tse Tung ” Certo che Dio esiste,sogno la comunione per tutti i compagni con delle meravigliose ostie alla cantonese”
Carl Marx ”Da ragazzini io ed Engels facevamo i chierichetti nella basilica di Treviri in Renania, io volevo scrivere “I sette peccati capitali” ma Engels mi convinse a ripiegare su “Il Capitale” ”.
Giovanna Melandri, “Mi sono convertita quando ho visto una persona vestita di bianco camminare sulle acque della piscina nella villa di Don Mazzi durante una cena in piedi. Monsignor Tonini, Bruno Vespa e Navarro Vals possono testimoniare.”
Walter Veltroni ” Il mio sogno? è avere Papa Rtzinger alla festa dell’Unità, magari allo stand delle salsicce, o al Bingo.”
Pecoraro Scanio “Io credente e bisessuale, non so mai se fare la comunione o scomunicarmi, nell’indecisione guardo videocassette porno con interruzioni pubblicitarie sull’otto per mille alla chiesa cattolica.”
Fausto Bertinotti ” Ho sempre cercato Dio, purtroppo nei posti sbagliati.”
Woody Allen “ Non solo Dio esiste, ma ho trovato un idraulico di domenica” (perdonami woody…)
Joseph Stalin “Mai stato ateo, ho sempre creduto in Dio, come a babbo natale d’altronde. Una volta proposi al soviet supremo di fare il presepe, con gli operai al posto dei pastori. Ma il bambinello coi baffi proprio non è andato giù. Per consolarmi ho aperto un gulag.”
Piero Fassino ” Ho fatto dieci anni dai gesuiti ed a qualcuno dovevo pur farla pagare.”
Livia Turco ” Sono sempre stata credente, solo che non mi credeva nessuno.”
Massimo D’Alema ” Non sono mai stato comunista, solo che non mi credeva nessuno.”
Enrico Berlinguer ” Il compromesso storico? una volta a via delle bottege oscure ho visto Gesù Cristo che leggeva l’Unità e mi disse, la grafica è pessima, però è scritto bene. Ah dimenticavo, Togliatti da bambino voleva diventare Papa, vedi tu…”.
Piero Fassino “Ho fatto dieci anni dai gesuiti, mi faccio il segno della croce con il pugno chiuso, per questo sono ridotto così e la sinistra è piena di lividi.”
Michail Gorbaciov “Una volta a mosca ho creduto di vedere Dio ad uno spettacolo dell’ armata rossa, mi salutava da lontano, poi mi sono accorto che era solo Nikita Krusciov che salutava con una scarpa.”
Ernesto “Che” Guevara "Perché sono diventato un diventato un rivoluzionario? Perche Fidel Castro mi ricorda la sacra sindone”.

…sarà per questo che la sinistra italiana va di merda?

lunedì, ottobre 03, 2005

bon appetit

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Questa è una meravigliosa catena che mi è stata passata dai cuochi tossicodipendenti della comunità “G.Vissani”. Ve la giro con tutto l’affetto e i grassi saturi che posso. Non ha controindicazioni tranne : secchezza delle fauci, cefalea, dissenteria, morte apparente, nausea, flatulenze, sghignazzi,catlessi dei genitali, schizofrenia.

Il tuo primo ricordo di te stesso mentre cucini:
A tre anni mentre spiego a Vincenzo Buonassisi come si prepara il Fagotto Bulè in crosta di Tamarindo e semi di sesamo alla marsigliese. Era un incapace. Lui si offese molto ed aprì un ristorante per conto suo.
chi o cosa ha influenzato di più il tuo stile culinario?
Senza alcun dubbio Pierfrancois de la Suzette III di Gorgonzola alta. Nessuno sapeva guarnire i tordi come lui, preparava un impasto con noci, zenzero e narici di Folignetta selvatica e poi ipnotizzava i tordi obbligandoli a farcirsi da soli. Era un uomo stravagante e bizzarro, ricordo ad esempio che delle lumache mangiava solo il guscio, utilizzando poi le povere bestiole per delle corse clandestine. Era un minimalista convinto è stato il primo cuoco a presentare un piatto vuoto al concorso “forchetta d’oro” e vincerlo, ritirando il premio disse “Se la gente è disposta a spendere 200 € per un piatto con una carota lessa ed una salsetta alla cipolla gridando al miracolo, ne può spendere anche 300 per uno vuoto ed evaporare nell’estasi”. Un genio.
possiedi del materiale fotografico che possa provare un interesse precoce per il mondo culinario? te la senti di farcelo vedere?
A parte la foto che correda questo meraviglioso post, c’è un intero servizio a me dedicato dal “Gambero Rosso” nel 2003 dal titolo “L’uomo che sussurrava ai fornelli”. Si racconta del mio sistema per far passare la depressionie a vecchie macchine del gas, con il semplice utilizzo di una presina a fiori, musica classica ed una mazza ferrata. Ho convinto una vecchia Rex, sicura ormai di poter cuocere solamente crostate al mirtillo, a sfornare una fagiano alla codognois (ripieno di pedine del monopoli e besciamella) e tutto questo senza l’utilizzo del metano.
Hai qualche fobia culinaria? un qualche piatto che solo a pensarci ti viene il sudore?
Le Omelette De Bois, senza dubbio. Fuori sono un incanto, ma vedere quel ripieno crudo uscire dal piatto ed andare in bagno (senza chiedere il permesso ndr.) fa un po senso.
Il gadget che, in cucina, funziona meglio?
Ma c’è bisogno di chiederlo? Il disossatore di manzi.
Quello che ti ha deluso di più?
La grattugia.
Un abbinamento cibario strano che ti piace e che probabilmente non piace a nessun altro?
Amo in modo particolare le Sarde alla Bovoni, le sarde vengono fatte essiccare al sole per 15 giorni, quando la puzza avrà spinto i vicini a chiamare il 118 o darvi per putrefatto, le guarnirete con scalogno, marmellata di prugne, bicarbonato ed una spolverata di segatura di palissandro. Bagnare con aceto balsamico e cuocere a fuoco lento finchè le esalazioni non vi daranno delle blande visioni in cui un uomo vestito di viola vi accorcia i baffi con delle tronchesi.
Quali sono le tre cose commestibili senza le quali non potresti vivere?
zafferano, dado knorr, pongo.
Cos’è che non mangeresti mai?
Mio cugino, Adalberto Mellis. Il cannibalismo è vietato lo so, ma nel 1989 a Cologno Monzese durante un convegno sui casi di depressione nei cachi, mangiai un puffo vivo. gustoso, peccato che macchino la lingua. Un'altra cosa che non mangerei mai è un mocassino.
Qual è il tuo piatto/firma?
IL Controfiletto alla Bolinoff, va fatto macerare per ore sotto la sella di un cavallo Baio maschio, come nella migliore tradizione mongola. Se non si trova un mongolo può andar bene anche un berbero, o un sardo in transumanza, fate voi. Dopo salare, pepare, bagnare con del tabasco, fare una piroetta a destra, ridere ad una battuta di Panariello (questa è la parte più difficile), mettersi su un piede solo, apporre gli indici nelle orecchie e solo allora gettate il tutto nel secchio dell’immondizia mantecando per venti minuti. Il vero piacere è nella privazione. Ne sa qualcosa mia moglie che per la disperazione ha messo su un canale porno via cavo.
Vanno bene i cocktails?
Non c’è male è la prostata che non mi fa chiudere occhio.
E il vino che non può mancare sulla tua tavola?
Senza dubbio lo Strambello di Polignano. E’ un rosso corposo e schietto dal carattere forte e brusco, (non chiedetegli mai di passare alle poste a ritirare la vostra pensione). Ha un retrogusto di fragole, sandalo, Mogano, stuzzicadenti, cipollotti di Bolsena, patate novelle, acero norvgese, calamaretti di maiorca e mirtilli polacchi scaduti. Il profumo ricorda le terre di andalusia, orzo tostato e la discarica di Montalto di Castro con echi Marsigliesi e Bassi tuba. Il colore dai riflessi bruni porta con se il tipico tramonto della terra di toscana ed il colorante EC 243. Dopo averlo stappato lasciatelo respirare per alcuni minuti e poi soffocatelo con un cappio. Dopo aver decantato per oltre un ora avrete senz’altro finito di mangiare e gettato al vento cento euro.
A chi passi la catena?
Ai miei preferiti: Ladrone, Il nano, Ei Fu, Crocifissa, Landru, Zoddo, Isterici Dolori, Pagine Arravogliate, Pallette di Carta, Pallette di Cacca, Pensieri Impudici, Pensieri Sapidi, Lettere Sabongie, Personalità Incastrata, Sbrenz, La casa di Ermenegildo il pavido, Oggi Puzzo, Il mondo di Zedda, Beviamoci Su, Sbornie Lessicali, Bloggo n’cazzo, Post a perdere, Post a rendere, Tutta rifatta, Frasi Zoppette, Occhio per otto, Othello perché?, Blogshhsfhghgh, Monche sensazioni e infine Mostruosi Fermenti, Erezioni Casuali, Capezzoli & Babà.
(chiunque desideri cambiare nome al proprio blog, può usare tranquillamente uno qualsiasi di questi )