martedì, gennaio 31, 2006

balene fuori stagione

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ad anni tre e giorni diciassette, scrissi codeste memorabili parole.

“…certe cose arrivano così, come una balena dietro l’angolo…”

martedì, gennaio 24, 2006

meridiana (in) cantata

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10:45 …manca ancora un ora. Arriverà si, arriverà. Arruffata come un fagiano col piombo. In ritardo, come una scusa scontata . Avrà una fila di perle avorio e la risata in tasca. come sempre. Come chi sa bene cos’è il tempo e domarlo nell’acqua, ancheggiando sui miei problemi di ritmo. Arriverà…

“Gioca con l’orolgio, consuma l’attesa nel battere dei piedi. Che tempo strano, appeso a una catena e poi a una tasca, proprio li, vicino al suo cuore. Un cuore a destra e non è nemmeno mancino”.

11:05…annegherà le mie battute nel crodino, da non credersi, che un limone sia più forte di una risata. Arriverà in equilibrio sui tacchi, perderemo il respiro nel caffè e in qualche rimorso di altri. Mi prenderà la mano tra l’accendino e lo scontrino bagnato, senza suggeritore. Disarmato, nemmeno un colpo di teatro …

“Lo perdo tra il 19 barrato e quello dei fiori marci dalle gambe improbabili .Poi e’ ancora li, si soffia nei pugni la nota sbagliata, nessuno se ne accorge. Aspetta, nel giro di un cucchiaino, aspetta”.

11:44…resto nel bavero. Dietro il verde bottiglia si allungano i passi del cameriere e si accorciano dopo l’etichetta, proprio li, vicino allo stronzio ed alllo zinco (10%). Arriverà, si. Arriverà e mi dirà che mi ama, usando il diaframma e sporgendo le labbra in avanti. come sa fare, come vuole, Come sempre. aspetto, arriverà…”

“Arrotola uno scontrino coi numeri vincenti e fa equilibrismi da saliera con lo zucchero di canna. L’orologio gli scotta tra le mani come un pesce, adesso sembra più una bussola o una foto antica. Alza il vetro e sposta le lancette di un giro intero, nessuno se ne accorge”.

10:45 “…manca ancora un ora. Arriverà si, arriverà …”

Gioca con l’orolgio, consuma l’attesa nel battere dei piedi. Che tempo strano….

domenica, gennaio 22, 2006

scritti avariati

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“Questo pezzo l’ho scritto mettendo il mio libro “Se avessi più tempo non saremmo alla frutta” dentro un frullatore Girmi del 1968 (N° serie – XB33456Z68) delle poche parole leggibili rimaste ho fatto scempio con: colla (coccoina purissima) zenzero, le variazioni goldberg suonate da Gould senza diteggiatura e in compagnia di un crash test dummies di nome Orzabal, che sbatte dapertutto e non spiccica una parola, ma in compenso prepara una quaglia alla Severini da leccarsi i polpacci, peccato solo che sia di plastica.”

Tra il cielo bianco e una causa con la mia ex moglie che mi ha tolto gli alimenti, vedo sbuffi di farina bianca venire giù dal cerone del mio destro pagliaccio. Alle scarpe larghe mi abituo volentieri, al nodo che ho in gola sempre meno, non tanto per il respiro strozzato, quanto piuttosto per quegli orribili pois e per la lingua blu, non prprio da gran sera. Che cazzo c’hai da ridere? Il priapismo è una piaga sociale se poi indossi la tuta diventa una tragedia, rispetto. Se solo invecchiasse lo specchio, invece, ho uno specchio che mi invecchia. Oggi mi tocca fare il giocoliere per allietarti un pomeriggio a targhe alterne e mai che uscissero i dispari. Voglio l’affidamento della mia vita, tu tieniti pure la casa al mare e i condilomi. Prendo la marmotta impagliata (che lasceresti morire) e poche altre pause. Fuggita a Molfetta con un vibratore francese… Cos’ha lui che io non ho? “l’unica cosa moscia che ha lui è la erre…” . Vi ho visti ieri in quel ristorane rompere la crema catalana col naso, sembrate fatti l’uno per l’altra, ma lui lo sa che ogni tanto ti sgonfi?
…Piscio in un ristorante, mangio in un sottopassaggio, kramer contro me. Sto scalzo oggi e niente trucchi pesanti, ho carte buone. Sto.

P.S.
Piovono gnocchi. E non è nemmeno giovedì.

domenica, gennaio 15, 2006

il saponificatore di borgeois

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Chiudo solennemente la mia annata sul blog, anche perché la Paramount mi ha offerto 800.000 dollari per cedere i diritti d’autore di "Serial Killer" e altri 900.000 per convincermi a non scrivere mai più. Ma poiché il genio alberga ovunque, a volte, anche nei miei calzini, vi lascio a futura memoria codesto libello, toccante, sgrammaticato e diffamatorio come si conviene ad un dislessico con il morbo di Wurtzholmen (per chi non ne fosse ancora a conoscenza il morbo di wurtzholmen, costringe le proprie “vittime” a guidare contromano nelle tangenziali o nei casi peggiori, a credersi degli illustratori) e un paio di calzini usati a rombi e con le ghette. Non ometteri comunque di rendevi noto che di cotanto virus, sono portatore sano, quindi, a meno che non abbiate avuto con me rapporti carnali, o non si sia visto insieme Helzapoppin vestiti da Harpo e Gummo Marx, non correte rischi.
Ho consciuto persone meravigliose dunque, altre disgustose, come B. blogstar di pessimo gusto per non parlare del talento. L’ho saponificato dopo averlo invitato a cena. Fegato, brunello e una memorabile serie di fscinose movenze tra cui il doppio passo alla Biavati e non trascurerei una mirabile imitazione di Truman Capote. Ma verrò arrestato lo stesso, ho commesso un errrore madornale, dalla saponetta ricavata dai suoi poveri resti spuntavano distintamente un paio di baffi. I suoi. L’ ho persa. Ma questa è storia e oggi è oggi e Il passo incerto di questa domenica mi porta nausea, cefalea ed alcune considerazioni che vorrei sottoporvi. La prima è che scrivere in un blog non è difficile soprattutto se copiate da altri e la seconda è che la masturbazione è la più grande invenzione dopo il Phon e siccome io sono calvo, fate un po voi. La meridiana da polso mi ricorda inflessibile che il vespro è vicino, così come la mia dipartita , ma soprattutto che con la luna non funziona. Vi metto comunque a conoscenza del fatto che cerco un loculo in nuda proprietà. E che questo post, nel caso vi stiate sforzando di trovarne un significato appena più profondo di “stronzata”, non vuol dire assolutamente nulla, smettete quindi di sanguinare dal naso.E’ giunta l’ora. A passo d’oca mi appropinquo direttamente nel millennio a venire, perché ho fretta e perché di questo ho già visto abbastanza.
Vi voglio bene, tutti. (più o meno).

alegria

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...senza filo, o cadi o voli...

mercoledì, gennaio 11, 2006

stand up mike

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Sapete, mi è successa una cosa strana venendo qui...” Silenzio. Abbasserei le alogene e il microfono se potessi, per guardarvi nelle orbite. Non ridono più. Finiti da un pezzo i tempi delle parate di perle bianche, Mi devo ancora scaldare. Dove siete, non ho più tempo. “...un epilettico entra in un bar e chiede un cappuccino senza schiuma..”, uno dal fondo fa una risata chioccia e caccia la lingua da qualche parte. Lo stacco del batterista è fuori tempo, ha bevuto anche stasera. “…New York è una città strana sapete…. Da un po di tempo dormo a bocca aperta, con tutte le stronzate che dico le mosche almeno, avranno un posto caldo dove stare…”. Le maniche arrotolate , avrei dato il culo per far ridere. Il microfono fischia, no, non è il microfono. Ho solo mestiere appresso, e quella macchia scura in mezzo al petto. Mostro la lingua, nelle tasche non c’è più tempo, Cinquanta dollari. “…e allora la moglie fa…. sono talmente serena con te che a volte mentre lo facciamo dormo...” La spogliarellista coi seni pesanti mi fa segno di tagliare, ha un pitone sulle spalle. Non adesso, adesso ho i fuochi d’artificio, il gran finale. “…il polacco alla fine cede e dice al prete……io non mi vesto da artista, io sono un artista…” quello con il corpo inciso mi urla di andare a casa con la voce da maori. Non sto più sulle gambe , sgabello. “…è tutto qui gente, buona notte…” Morirò così, senza aver mai fatto ridere Jim Carrey.

buster

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"adoro il cinema muto. peccato che non si sente niente"

lunedì, gennaio 09, 2006

...ecco (wish)

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domenica, gennaio 08, 2006

ivan vassilijevich (lettere caucasiche)

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Ovvero: come fu che il morellino fece l’effetto sperato e non arrivammo mai a San Pietroburgo.

13 novembre
Amatissima Tamara
La branda è piena di pidocchi ed è stretta al punto che posso dormirci solo di profilo. Perché tutto questo? L’avvocato Michailchoff aveva detto che il processo sarebbe stata una pura formalità, una passeggiata, ma credo che il suo ictus durante l’arringa finale e la mia idea di dichiararmi colpevole abbiano creato qualche problema. Maledico il giorno in cui ho cancellato i baffi da quel manifesto dello Zar Nicola.Ti scrivo presto. Tuo, Ivan.

15 dicembre
Cara Tamara,
nevica anche oggi, Ieri durante l’ora d’aria ho cercato di costruire un pupazzo di neve, ma Igor Jussicov l’ha sodomizzato sotto la doccia con il trucco della saponetta e pensare che non è nemmeno natale. Durante il pranzo, Yuri Balabanov detto “La Mente” mi ha proposto un piano infallibile per fuggire da qui. Si tratterebbe di scavare un tunnel con un cucchiaino da the, da sotto la branda fino a S. Pietroburgo, dove un uomo di fiducia ci attende con un thermos e due renne molto veloci, ma come ho fatto a non pensarci prima? È un piano infallibile ti terrò aggiornata.

23 marzo
Cara Tamara, la primavera si affaccia scaldando queste fredde mura, oggi ho assaggiato la vodka che Michail ha preparto distillando bucce di patate, ho digerito immediatamente il topo del pranzo, ma ho anche creduto di vedere Lenin durante l’ora d’aria sostenere il libero mercato con un megafono. Ho anche sognato di circoncidere il colosso di Rodi, che vorrà dire? Ho cominciato a scavare il tunnel, sei ore di lavoro per otto centimetri di profondità, ce la faremo? Ti amo. Ivan.

16 aprile
Mia adorata Tamara,
le vessazioni continue e il cibo disgustoso mi stanno portando alla follia, solo la tua foto mi da quel poco di sollievo che mi permette di andare avanti, anche se ieri, il capo baracca Russinov me l’ha sottratta per riconsegnarmela solo stamattina dopo averti disegnato due baffi e un dente nero con la biro, così mi ricordi il povero Boris morto mangiando blatte scadute. Il tunnel procede bene, secondo i nostri calcoli (e il fetore) dovremmo essere sotto i bagni.

9 maggio
Ieri c’è stata una ispezione nelle baracche, per distogliere le guardie dal guardare sotto la branda ho dovuto improvvisare un numero di ballo e mimare una matrjioska. Michaijl Zughanoff è stato sorpreso in bagno mentre si masturbava leggendo una guida turistica. La punizione sarà severissima, dovrà leggere guerra e pace vestito da pastore ortodosso. Perché tanta crudeltà?

15 giugno
Amatissima Tamara,
Il capo baracca continua a torturarmi, ora mi chiama “tesoruccio” , mi canta “oci ciornie” e mi obbliga a vestirmi con quegli orribili gonnellini a scacchi sarebbe tutto sopportabile, anche il dormire insieme, se non fosse che lui dopo si addormenta subito, mentre io vorrei parlare. E poi temo di fare la fine del suo amato Fedor Culiakov morto dopo una gravidanza isterica. Mi manchi tanto e anche i tuoi baffi. Scavo ancora, ma sono allo stremo. Tuo per sempre, Ivan.

1 luglio
Cara tamara,
un crollo del tunnel ci ha portato via il povero Serghiei Nikolai ed anche il suo utilissimo cucchiaio da zuppa, Il capo baracca ci ha scoperti, si è insospettito per i novantasette sacchi di terra accatastati nella mia cella. Mi ha detto che l’unico modo per salvarmi la pelle (e quella dei miei compagni) è sposarlo. Credo che cederò, in fondo è un brav’uomo, ma tu non temere, sei sempre nel mio cuore, mi sacrifico per l’amicizia, la rivoluzione operaia e sappi che i miei orgasmi con lui sono tutti finti…

mercoledì, gennaio 04, 2006

disegni (1)

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…cercare le linee giuste, trovarle, perderle, soffiare sulla carta,
la gomma rotola via insieme a un pensiero scomodo, ogni volta…


(vado via per qualche giorno, vado in un posto dove tira sempre il vento. Mi porto dietro un pensiero, la chiave di un lucchetto che ho trovato ieri e la mia rotula in carbonio, se non altro perché mi permette nuovamente di allacciarmi le scarpe. Berrò morellino e mangerò carne. Il resto lo lascio agli angoli della mia bocca, sperando che trovino la curva giusta.)

lunedì, gennaio 02, 2006

il rock è morto (pulp's post)

























Riaperto il caso Tenco "ha sparato a Kennedy"
Da Nashville, Elvis Presley "Jim Morrison è vivo"

Da parigi: Jim Morrison "Presley è morto"
Jimi Hendrix "ho sparato a John lennon"
John Lennon "mi ha sparato Mc. Cartney"
Jimi Hendrix "a chi ho sparato allora?"
Sid Vicious "a me."

Little Tony "ho sparato a Tenco"

Little Tony è ancora vivo.