lunedì, marzo 06, 2006

il sangue ed il mosto

Posted by Picasa


“…lei fuma? fa bene. Una volta uno che conosco mi ha detto che ogni sigaretta è un ora in meno di vita. Mio padre fumava tabacco arrotolato dall’età di sette anni, trinciato fine, l’ho ucciso io che ne aveva 93. Lei capisce, mi fissava e poi guardava il respiratore e c’era anche un crocifisso che pendeva dalla parte sbagliata. Poi mi ha detto “non ce la faccio più” così l’ho baciato sulla fronte che sapeva di sale e ho staccato la spina. Mentre smetteva di respirare gli ho raccontato di quella volta, quando nel tufo umido e buio mi raccontava il sangue ed il mosto, con mani sagge e i gesti di sempre. Lei ha mai visto il vino bollire? Non credo, sono cose di ieri, come i passi dietro la porta e la spuma. Non mi sono mai fidato dei medici, ma soprattutto di Dio. Ha una sigaretta? Peccato. Sono stato io...”

24 Comments:

Anonymous Anonimo said...

una serratura scassata su una porta a vetri lascia fuoriuscire profumi intensi ed emozioni forti.

1:26 PM  
Anonymous Anonimo said...

come è triste e insieme intenso hobbsino mio... in righe poetiche hai posto il dubbio...
ciao piccolo genietto mio...

2:25 PM  
Anonymous Anonimo said...

non è chiusa questa porta, forse si può entrare e dare un piccolo abbraccio a chi sta dentro:)*

5:02 PM  
Anonymous Anonimo said...

[la spuma è una sorpresa antica, la faccia dei baristi davanti a questa richiesta è uno spettacolo da ricercare].
abbracci oltre oltre la porta, sognor h.

8:40 PM  
Anonymous Anonimo said...

[ togli oltre e prenditi il signor, pardon]

8:41 PM  
Anonymous Anonimo said...

Con tremanti mani ho aperto quella porta.....e malinconiche emozioni hanno rubato la mia anima bagnandola di lacrime!

un forte abbraccio
pensierovagante :.)

10:06 PM  
Anonymous Anonimo said...

E ti vengo a cercare...

2:50 AM  
Anonymous Anonimo said...

Sono d'accordo con Alpan :) doping da post a oltranza, secondo me non hai mai smesso di fumare i caran d'ache (ma si scrive cosi?) anche dopo aver visto che potevi diventare come Pietro....

Ho tanto da fare e non ci arrivo mai. La lista si allunga e io mi accorcio sempre piu'! Alla fine potrai mettermi in tasca :D baci baci, una pioggia di

phantomas37

11:57 AM  
Anonymous Anonimo said...

hobbs, ti sei sdoppiato, o forse lo sei sempre stato, doppiato doppato.

2:49 PM  
Blogger hobbs said...

@will:...ricordi, ricordi....

@freesia:...dubbi appunto, ci si vive...

@will2:...come no, citofonare hobbs...

@marika:...me li prendo tutti e li tengo per ricordo allora...

@blualessandro:...in terra natia vedo!....

@phantomas37:...li mangio lo sai. non ho mai superato la fase della suzione in verità...

@alpan:...e che hanno risposto?...

@pensiero:...no, niente lacrime, il dolore "è" passato...

2:53 PM  
Anonymous Anonimo said...

adesso ci passo io per doppiata, ma è normale;).

3:07 PM  
Blogger hobbs said...

@will:...non ti sdoppi mica tu, sei solo "ubiqua"....:)

4:16 PM  
Blogger hobbs said...

@andromaca:...(si, blogspot è autistico in effetti) dentro la vita ci sono queste cose (nella mia almeno...) così come tante altre che ho omesso e sopratutto dimenticato, e ancor più nella morte,fosse anche solo per dargli un senso, che pure ai miei occhi non ha. L'ho scritto molto in fretta, come tutte le mie cose è quindi probabile che quegli odori e sapori siano rimasti li un bel po a decantare...

grazie :)

1:21 AM  
Blogger hobbs said...

@andromaca:...e notavo anche che sei l'unica fino ad ora ad essere riuscita a "pronunciare" la parola eutanasia, curioso...

10:01 AM  
Anonymous Anonimo said...

si dovrebbe poter scegliere di vivere e morire con la stessa dgnità. con la stessa libertà. chi si ama dovrebbe pote scegliere cos'è meglio per quell'amore. nesusn medico. nessuna religione. per cui si è ucciso ma per cui non si può uccidersi. curioso paradosso.

10:25 PM  
Blogger hobbs said...

@andromaca:...si, credo che chi soffra abbia il diritto sacrosanto di scegliere se porre o meno fine alle proprie sofferenze, questo esula completamente dal concetto di giusto o sbagliato e mi astengo dal commentare le teorie cottolico/impositive secondo cui la vita non è nostra e che solo a Dio spetta decidere cosa farne e quando (e come...). per quanto riguarda il complesso edipico invece devo purtroppo deluderti :) (credo), mio padre è stata la figura che più ho amato nella vita l'unico vero punto di riferimento e la sua malattia prima e la sua morte poi, mi hanno portato a pensare quello che poche righe più sopra ho scritto e a rendermi conto ogni giorno che passa che niente è più stato come prima, che la mia vita è cambiata e che la coscienza della morte passa ancor prima della nostra egoistica paura del distacco, per il ripsetto assolutamente terreno per chi soffre. La mlattia toglie la dignità, i ricordi e la coscienza. Il dolore invece è una punizione insensata e violenta che non ha nessuna ragione di essere sopratutto la dove non c'è speranza. Grazie ancora dei tuoi bellissimi commenti :)))

3:18 AM  
Blogger hobbs said...

@noce:...come non essere in accordo? il paradosso è un pane ghiotto con cui sembrano essere ingrado di alimentarsi. La pena di morte ne è un esempio altrettanto grottesco. le esecuzioni capitali si fanno in nome di Dio (come le guerre sante in verità, tanto per restare in un orbita paradossale), la pratica dell'eutanasia è un reato abominevole invece, questo crea un pericoloso cortocircuito secondo cui Dio può disporre degli strumenti dati dalla legge per porre fine ad una vita ritenuta evidentemente "indegna" (secondo parametri promiscui che già basterebbero a farmi scendere in piazza) altrettanto non può essere fatto per porre fine alle sofferenze di una vita che non è più tale ma che non ci appartiene e che quindi è ancora "degna". Il termine "ingerenza" ha un significato tanto più forte quando si espleta attraverso (e sul) dolore degli altri non è vero?...

3:37 AM  
Anonymous Anonimo said...

Hi,

Very nice blog.

Did you visit my blog???

11:29 AM  
Anonymous Anonimo said...

Lo sai cosa mi ha colpito di piu' di tutta questa descrizione? Il crocifisso che pendeva dalla parte sbagliata. Che secondo me contiene tutto, ma proprio tutto, quello che c'era in quel momento, in quella stanza, in te, in lui, nel dolore, negli apparecchi, nelle domande senza risposta e nelle richieste che una risposta la ebbero.
UN bacio
charm

12:12 PM  
Blogger hobbs said...

@charm:...le domande senza risposta hanno il peso della responasbilità, del non essere all'altezza e come potrebbe essere altrimenti? Come scegliere per altri? E come accettare che altri lo facciano per te in nome di qualcosa in cui non credi nemmeno? immedesimarsi forse non è una risposta, ma di certo è un tentativo di comprendere, di non fuggire...(il rispetto invece non è di questo mondo ne degli integralismi col trucco pesante e le mani giunte).

grazie anche a te, ti aspettavo.

1:39 PM  
Anonymous Anonimo said...

Bella.
ciao
Barbara

6:16 PM  
Anonymous Anonimo said...

invece a me questo pezzo piace perché è privo di pietismo, passa a volo d'uccello sul filo della vita e della morte, come fatti assolutamente conseguenziali, come il mosto che diventa vino, appunto.

6:41 PM  
Blogger hobbs said...

@flounder:..avevo deciso di non postare più, almeno fino a che non ti fossi decisa a commentarmi :)...

...forse, si,restituire un valore più terreno ad un dopo così anticipato, un senso quasi naturale degli eventi, ma forse mi è riuscito meglio qui, dovrei pormi domande complesse come la differenza tra accettare e subire e non ho ancora risposte buone per questo, vedremo...

2:28 AM  
Anonymous Anonimo said...

uh. hobbes, non sapevo di avere una tale responsabilità :-D

2:51 PM  

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