giovedì, agosto 03, 2006

il collezionista di gengive

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perchè è vacanza per tutti, e anche perchè in estate escono gli horror peggiori della storia del cinema e sopratutto perchè li becco tutti io. ore 22,30 di una sera di agosto, buio in sala...

scena prima:
ll film comincia con un lungo flashback in cui un bambino (che poi scopriremo essere Peter il protagonista) assiste alla mummificazione della testa di uno sventurato automobilista fermatosi a chiedere informazioni da parte della nonna (nel suo chiosco di avambracci affumicati). Sotto shock il bambino scappa a casa, e li, attirato da strani rumori al piano di sopra, spiando dal buco della serratura scopre suo padre e l’idraulico nell'atto succhiarsi reciprocamente gli alluci. In uno struggente piano sequenza, vediamo Peter rifugiarsi in lacrime nello stanzino delle teste mummificate e parlare affettuosamente con il suo amico invisibile, Dick. (qui c'è un chiaro riferimento alla cultura fallica ed al senso di colpa congenito negli americani)

Scena seconda:
Peter ora è alle elementari. Il suo compagno di banco F. Doodle viene trovato dopo la ricreazione con le orecchie incollate alle tempie. Le prove (un barattolo di colla da un chilo sotto il banco) portano a Peter , che cerca di scagionarsi accusando il suo amico invisibile. Ma Dick ha un alibi di ferro (era a Portland ad un convegno sull’invidia del clitoride e anche se nessuno ricorda di averlo visto è in possesso del biglietto) Peter viene costretto a scrivere alla lavagna 100 volte “non si incollano le orecchie senza aver prima depilato le tempie” in ginocchio su delle fave fresche.

Scena terza:
Peter torna a casa e scopre che l'amata nonna Bertha è saltata in aria tentando di mummificare un ignaro terrorista islamico con la cintura imbottita di tritolo che si era fermato per chiedere dove fosse l'aeroporto (qui è evidente il rimando alla paura del terrorismo ndr.) Una dissolvenza perfetta trasforma peter in una lavastoviglie davanti ai nostri occhi (potentissima la valenza simbolica di questa scena...)

Scena quarta:
Peter è al college ed è poco più che un adolescente ora. Mette in atto il suo primo (sembra) piano omicida, si traveste da doccia e fa uno shampoo allo zolfo ad una cheerleader che non si riprenderà mai più (in una toccante sequenza, la vedremo lasciare la facoltà di neuropsichiatria e dedicarsi alla beneficenza e poi al cinema porno) Peter, In preda all'eccitazione fugge su un auto a pedali rubata e in un area di servizio del Kentucky tosa la barba a un mormone (questa è una delle scene più violente che io abbia mai visto) , ma dopo pochi chilometri viene fermato e arrestato dalla polizia dopo una denuncia per molestie sessuali da parte di una prostituta, che in un flashback dice in lacrime allo sceriffo Hoggsworth “mi ha obbligato a parlare tutta la notte”

Scena quinta:
Peter esce dal carcere per buona condotta (molto toccante la scena in cui aiuta il suo compagno di cella a suicidarsi inghiottendo una fetta di torta con una lima dentro). Così, si fa assumere come insegnante di francese in un college del Connecticut grazie ad un travestimento perfetto (un naso di pongo) ed al fatto che l'istituto è per non vedenti. Li, durante la notte di halloween mette in atto un autentico massacro. Armato di sturalavandino esegue degli enormi succhioni sulle chiappe di ben 22 studentesse indifese durante la fase rem, e poi, lascia una delle dentiere di nonna bertha con un messaggio in codice, e solo dopo molte ore la scientifica riuscirà a decifrarne il senso “periplo farlocco” (in questa scena vi sono ben 26 cambi di inquadratura e un sacchetto per il vomito.)

Scena sesta:
Grazie alla testimonianza di una sua vittima scampata alla morte (un ballerino di tip tap scomparso due mesi prima e ritrovato con le gambe montate al contrario) Peter viene rintracciato, Lo sceriffo Hoggsworth irrompe nel capanno dove Peter vive nascosto da settimane e trova protesi al silicone, 122 paia di gengive in un freezer, un pastore anglicano incaprettato con un rosario, vari strumenti di sevizie e tortura come mollette per i panni ed alcune piume di tacchino. Ma l'orrore si schiude davanti agli occhi della polizia, quando nella cantina seduta su un cavalluccio a dondolo viene trovata la mummia di nonna Bertha (straordinaria la battuta in cui chiede “mi sento leggermente disidratata, avete un bicchiere d'acqua per favore?”) Peter ai piedi del cavalluccio è ormai in preda ad un delirio e pone fine alla sua cruda esistenza inalando dell'elio da un palloncino a forma di ornitorinco. Il film si chiude con lo sceriffo Hoggsworth che in un memorabile bianco e nero, viene spinto da un infermiere su una sedia a rotelle mentre con un dito puntato al cielo, sostiene di essere una mungitrice. La camera allarga l'inquadratura e scopriamo l'identità dell'infermiere, che poi altro non è che Dick l'amico invisibile di Peter. Dick si china verso Hoggsworth e gli sussurra all'orecchio "periplo farlocco" una risata agghiacciante e la dissolvenza sull'ingresso della clinica psichiatrica di Boston chiudono questo capolavoro in un finale senza speranza.

The end

...e buone vacanze a tutti...

martedì, agosto 01, 2006

san lorenzo

Posted by Picasa

sapere di sale

sapore di stare

sperare di sapere

speranze dispare

sputare sapore

salare di mare.


e...

solare d'amare

sapere di sudare

spedire ma restare

remare da sola

saper superare

stupore di rape

stanare parole
stordite di sole