mercoledì, maggio 08, 2013

[alabama '69]















Il vestito è a posto, forse non si accorgerà che i pantaloni sono un poco andati, faccio la conchetta e mi bevo un altro mezzo litro di colluttorio. Le ascelle cazzo, le ascelle, la giacca copre appena il fatto che sei quindici chili sovrappeso, le rughe e il pizzo bianco fanno il resto, sembro suo padre, potrei anche esserlo ora che ci penso. La lotta è impari, lei è perfetta, mi mette li sul tavolo proprio vicino alla minerale un sorriso che stenderebbe un cavallo, ma come fa, parla poco, non le serve. io riempio bicchieri di vino e tutti i buchi che posso, temo le pause almeno quanto il fatto che si accorga che la mia mano trema, anche per questo non bevo e ho la gola secca. Ride grazie a Dio, ride alle mie battute arruginite. Ogni tanto mi muovo sulla sedia e spero che non senta il cigolio, cerco di spacciarle per nuova roba usata, sembro un rivenditore d'auto dell'Alabama. Nessuna si innamora di un rivenditore, nessuna. Si aggiusta una ciocca di rame e guarda fuori, le gambe vanno in pappa, come si fa ad essere profondi quando si galleggia nella melassa? Le donne non pagano i conti al ristorante per questo motivo gente, nessuno dovrebbe pagare per assistere a questo scempio, la fatica per essere all'altezza costa 90 dollari, e la cosa buffa bambina, è che tu invece, non devi fare proprio un cazzo. Il conto, prego.