giovedì, aprile 24, 2014

[cose di marzo]














foto: Jan Saudek

[Veronica]

L'incastro era dirsi (sapendolo) esattamente quello che non andava detto. Tutto il resto, a qualunque cosa somigliasse , non era ancora silenzio.



[granelli di sabbia nell'ingranaggio]

Che poi, non è che a cena le cose stessero andando chissà come, te ne stavi tra la minerale e la saliera, parlando di cose in mezzo a gesti studiati, conosciuti, cose da sala prove insomma, e io, barricato dietro la carta dei vini ero troppo preoccupato di non far esplodere i bottoni della mia giacca per decidere con serenità se amarti o meno. Poi succede una cosa che non avevo previsto, una di quelle che spiega, senza dire niente, perché dell'amore non capiamo un cazzo, grazie a Dio. Ti sei raccolta i capelli.

3 Comments:

Blogger amanda said...

Veronica: non lo era ma lo sarebbe diventato?

Granelli: val più un capello che viene raccolto o uno che viene sciolto'

7:43 AM  
Blogger hobbs said...

amanda: no, non lo era, infatti.

per quanto riguarda i capelli, la differenza la fa il "momento" credo...

8:31 AM  
Blogger albafucens said...


Il cuore si emoziona, pulsa nostro malgrado, il più delle volte ci si affeziona, emoziona, quasi senza saperlo, accorgersene [capire] semplicemente accade, e ci si scopre così... quasi sorprende di essere commossi, innamorati, turbati, così come può essere da un semplice [naturale, spontaneo, genuino] gesto, che è quello che fa la differenza.

8:52 AM  

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