lunedì, marzo 09, 2015

[nati ieri]















(illustrazione: Brad Holland)

No mi va di conoscere i tuoi amici, il tuo migliore amico, la tua migliore amica, i tuoi genitori il tuo gatto, vedere il tuo armadio o scorrere con lo sguardo la tua libreria per vedere se leggiamo gli stessi libri e poi fingerci stupiti. Non mi va di entrare nelle tue abitudini, nei tuoi giorni assonnati, di vedere che strade fai per andare a lavoro o in quale bar bevi il caffè o dove andavi a scuola, non voglio vedere le tue foto da ragazzina con le trecce e le maschere di carnevale, né tantomeno quella in cui spegni le candeline con le guance di mela e gli occhi sgranati. Non voglio conoscere tuo fratello, stringergli la mano, sapere dei tuoi ex, ascoltare la noia infinita del tuo dolore passato con aria compassionevole, non voglio fare il complice senza esserlo, me ne frego se sei disordinata o bulimica, celiaca o allergica alle graminacee, clitoridea o vaginale, se tieni il punto g sul comodino per comodità o se tieni il punto e basta, se sei buddista o ipocrita non praticante, se quella cicatrice te la sei fatta cadendo con lo scooter quella volta che, anche perché non me ne frega niente di quella volta che, né di scoprire che hai gli occhi di tua madre, se ti piace Gould, la cioccolata, a quale fermata prendi l'autobus, qual è il tuo ristorante preferito o se non voti dal duemilaeuno. Non dirmi che giornali leggi, che musica ascolti, cosa ti fanno il vino e settembre, non voglio sapere il tuo colore preferito, nulla della tua faccia sfatta alle sette del mattino, il segno zodiacale, da quale parte del letto dormi, perché hai quella cicatrice sopra il labbro, non dirmi se un uomo deve farti ridere o piangere, quanto prendi di stipendio. Non dirmi un cazzo di niente, o sono perduto.