mercoledì, maggio 27, 2015

[empire state building '33]




















Ora dovrei spiegare cosa vuol dire essere un gorilla. Cento chili di stupidità dentro una giacca abbottonata stretta, e soprattutto, piedi prensili. E anche, uno sguardo così umano da sembrare vero, proprio così. E come fai tu, a non specchiarti in qualcosa che ti somiglia così tanto, in cui ti riconosci appena oltre le sbarre? E allora non ti incazzare e sorridi, se ogni tanto meno qualcuno e raddrizzo torti come i tubi di piombo in questo circo a tre piazze, perché io proprio non resisto sai, è più forte di me. Che poi tu riesci a calmarmi il cuore con la mano, o passandomi sotto al naso il frutto dove la gente scivola e tutti ridono virati seppia. E poco importa se alla fine sarò li, sui titoli di coda a battermi i pugni sul petto oltre il centesimo piano. Ruggire ai biplani nel vento è niente, bambina mia, e la bellezza poi, figurarsi. Ma io, soffro di vertigini, ecco.



martedì, maggio 26, 2015

[piccole cronache senza vergogna / delitti imperfetti]

































Hai tirato fuori questa cosa del viaggio a tavola, e mi si è chiuso lo stomaco. Poi, mi hai trascinato in un negozio di valige, vuoi che andiamo in uno di questi posti romantici dove parlano tutti con la erre moscia, ma serve un trolley che contenga un mio cambio e il tuo armadio per intero. Fino a questa stronzata del viaggio è stato tutto perfetto, ma io lo so, tra un po' te ne uscirai fuori con cose come: fanfarotto, cagnolotto, biscotto, paperotto, patato, ciccio, dido, dodo, dundo, gnappo, lollo, foffo, picciu, pipo, gigio, floffo, trottolo, micio, micione, panzerotto, saccottino, pisello, tato, toto, pupi, bimbo, batuffolo, brontolo, topolo e caccolo, facendo una vocina da bambina ritardata. E a me, allora, verrà voglia di farti a pezzi e metterti in una valigia come tutte le altre. E anche se poi mi beccano, dopo aver sentito quell'elenco di nomignoli le attenuanti generiche arriveranno a pioggia sai, seminfermità mentale temporanea e la solidarietà della stampa e dell'opinione pubblica faranno il resto. Insomma sei mesi dentro e poi con la buona condotta tre annetti di domiciliari non me li leva nessuno. Una volta uscito, con un po' di culo e un agente come cristo comanda potrei puntare anche al nobel per la pace. Certo, un poco ti amo eh, e poi hai due tette da farti sanguinare il naso... "Allora paperotto, che dici, prendiamo questo?..."


"No, no, questo è troppo piccolo, prendiamone uno più grande."