venerdì, settembre 23, 2016

[l'innocenza ad agosto / frammento]









Aveva visto il flipper all'angolo del bar, il record era fermo su settantasettemilacinquecento. Mancavano un paio di lampadine e l'immagine sul vetro opaco mostrava una tizia col costume rosso abbracciata a uno con la pistola che somigliava vagamente a Sean Connery, anche se a guardarlo meglio gli ricordava uno che scaricava cassette ai mercati generali che aveva arrestato qualche anno prima per un furto di dentiere in una casa di riposo.Mise la moneta da cinquecento lire nella fessura e il flipper prese vita in un tintinnio di campanelli e suoni da film di fantascienza di serie b. 
Tirò la molla indietro e vide il bordo del flipper ingiallito dalle sigarette e dal sudore. Lanciò la prima palla che si infilò come un proiettile in una parabolica di vetro e finì dritta dritta nella buca centrale. Lo stronzo cercava rogna, era chiaro. Si tolse la giacca, si arrotolò le maniche e rispose al fuoco per una mezz'ora buona smadonnando e dando fiancate a ritmo sincopato fino all'ultima pallina, che passò perfettamente in mezzo alle due levette mentre pigiava i tasti a cazzo come un forsennato e chiudendo così la performance con ventimila punti e un vaffanculo, che il barista ignorò grazie all'udito selettivo, dono che solo quelli che lavorano al bancone affinano con anni e anni di pratica, che come in ogni materia dello scibile umano ci sono vaffanculo e vaffanculo. Poi si ricordò che da ragazzino, all'argentario, passava i pomeriggi d'estate al Bar Cellona, dove un tizio con gli occhiali sulla fronte, l'ovatta nel pacco dei jeans e gli zoccoli ai piedi che facevano schifo e che tutti affettuosamente chiamavano "caciotta", occupava l'unico flipper disponibile anche per quattro ore consecutive. Mentre caciotta inanellava record a ripetizione dal '77 all '82 fuori passavano i motoscafi, gli anni e la noia dell'attesa che lo stronzo si decidesse a passare ad attività più redditizie e li lasciasse giocare, il che avvenne solo nel 1983 quando si convinse finalmente a crepare di overdose a 34 anni. Ma era troppo tardi, probabilmente, perché lui era ancora vivo, più o meno, ma rimaneva comunque una sega a flipper.